Biografia di Barbara Pacelli

Barbara nasce nel 1979 nella cittadina laziale di Rieti da mamma ticinese (di Bellinzona, Svizzera) e papà cilentano (di Marina di Camerota in Campania). Trasferitasi a Bologna al termine dei suoi studi liceali scientifici, prosegue la sua formazione laureandosi nel 2002 a pieni voti in Scienze Statistiche Demografiche e Sociali all’Università di Bologna – Dip.to di Scienze Statistiche “P. Fortunati” – con una tesi sugli indici di misurazione della qualità della vita.

Barbara mostra fin da subito il suo spirito di intraprendenza e la sua voglia di contribuire al mondo che la circonda al punto che, già sul finire dei suoi studi universitari, partecipa a concorsi pubblici della sanità bolognese vincendo subito una posizione da statistica nell’allora USL di Bologna dove ha la possibilità di crescere professionalmente accanto, tra gli altri, alla figura di Paolo Pandolfi. Sempre tesa a migliorarsi e ad arricchire le sue competenze, nel 2003 decide di frequentare il Master di II livello in Biostatistica, presso la Facoltà di Science Statistiche dell’Università di Bologna. Con una tesi sulla tematica della qualità di vita percepita e salute, conclude anche questo passaggio della sua formazione con lode. 

Nel quinquennio successivo continua la sua collaborazione con il Servizio di epidemiologia della USL di Bologna, dedicandosi con passione a varie aree professionali in collegamento con gruppi collaborativi italiani. In particolare, segue progetti di epidemiologia ambientale per l’analisi di inquinamento atmosferico e salute, e di epidemiologia sociale. Inoltre, collabora con l’Università di Bologna e, in primis, con la prof.ssa Giulia Cavrini, contribuendo attivamente allo studio della misurazione della qualità della vita e della salute delle popolazioni più delicate, come quelle dei bambini e degli anziani, e inizia a portare i suoi contributi alla comunità scientifica mondiale partecipando a convegni internazionali, a partire dal 21st Scientific Plenary Meeting of the EuroQoL Group a Chicago nel 2004.

Nel 2008 Barbara vince il concorso per un posto di statistica, presso l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia, al servizio di Epidemiologia, dove lavorerà a fianco della dottoressa Silvia Candela principalmente sul tema della salute degli immigrati. Nel 2009 rientra a Bologna per collocarsi al suo posto di lavoro definitivo presso l’Agenzia Sanitaria e Sociale della Regione Emilia-Romagna, dove diventa responsabile di vari progetti inerenti all’epidemiologia della popolazione e ai determinanti sociali, a fianco dell’amico e collega Nicola Caranci. Nel 2013 ottiene ancora una votazione piena all’ulteriore Master di II livello in Epidemiologia, dell’università di Torino e di durata biennale, con la tesi “Socioeconomic factors in breast cancer care in Emilia-Romagna”.

Le tematiche che affronta si ampliano mentre continua ad impiegare le sue competenze nella costruzione di indicatori, sia di deprivazione per la popolazione generale che di salute degli immigrati, e nel maneggiare molteplici fonti di dati e disegni di studio. Arriva così a gestire gli studi di coorte per l’analisi della relazione tra condizioni socioeconomiche, salute e bisogni di assistenza. Tra comunicazioni a convegni e articoli, sono decine i lavori scientifici prodotti a partire da queste attività, sempre concepiti con una grande attenzione alla qualità del risultato, tanto da meritarsi – ad esempio – una rapida accettazione del suo primo lavoro a suo primo nome sull’European Journal of Public Health senza richiesta di revisioni e con un ringraziamento particolare. Con questo stesso spirito, si dedica episodicamente ad attività di docenza, contribuendo a corsi e seminari, anche in ambito universitario e partecipa in prima fila nella scrittura di manuali per la misura delle disuguaglianze. 

A novembre 2014, durante Convegno annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE), nello stesso giorno vince il premio per la migliore comunicazione orale tra i giovani e viene eletta nel direttivo dell’AIE con il più alto numero di voti. Gli anni del direttivo AIE rappresentano un’opportunità per avvicinarsi ancora ad altre tematiche che presto diventano oggetto del suo interesse, come l’epidemiologia dei disastri (per il convegno 2016 dell’Aquila). Partecipa alla Rivista Epidemiologia & Prevenzione come section editor oltre che da revisore, come per altre riviste sulla salute dei migranti e sulle disuguaglianze sociali. In ogni attività viene riconosciuta per l’acutezza del suo sguardo da osservatrice dei fenomeni e per la puntigliosità nel contribuire alla loro analisi e, forse più a cuore tra tutti coloro che l’hanno conosciuta è la sua capacità di relazionarsi empaticamente. Possibilmente un passo avanti, ma con la luminosità di chi riesce a fare gruppo, guardando un po’ oltre.

Barbara